Peter Pan, Il musical

23 Nov 2018

Arte, Musei e Teatro

 

Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto fino
al mattino
poi la strada
la trovi da te
porta all'isola che non c'è!

 

 

 

 

Tornare a teatro è sempre una gioia per me.
Era da un po' di tempo che non vedevo un musical e così, insieme al mio amore, ci siamo concessi un pomeriggio speciale. In verità abbiamo scelto due opere da vedere: Peter Pan lui, Shakespeare in Love io. E ve ne voglio parlare.
Iniziando proprio da quel bambino volante e particolare che non voleva mai, e proprio mai, diventare grande.

Quando siamo arrivati al Teatro Alfieri, ci siamo accorti subito della presenza di molti bambini, alcuni molto piccoli, e in tutta sincerità sono felice di questo. Insegnare fin da piccoli l'amore per la cultura e il teatro è un passo molto importante. Tutti dovrebbero avvicinare i propri figli al piacere di una lettura, alla magia del teatro, a un rapporto migliore con la musica. Perché è attraverso la cultura che si sviluppa il proprio pensiero critico, che si cresce... meglio!

Di Peter Pan il Musical conoscevo solo un Artista - un FAVOLOSO Capitan Uncino - e naturalmente molte delle canzoni di Bennato che fanno da colonna sonora. Be', è normale che io conosca bene anche la storia. Chi non la sa, in fondo?
Un consiglio? Se non avete ancora letto il libro di James Matthew Barrie, andate subito a reperirlo! Nel mio vecchio blog trovate la recensione al libro.

Peter Pan il Musical è un prodotto del tutto italiano che gira per i nostri teatri da molti anni, ma che solo ora ho avuto la possibilità di vedere. La regia è di Maurizio Colombi, con musiche e arrangiamenti - come già detto - di Edoardo Bennato.

La storia è nota: ci troviamo a Londra, dove c'è una sorta di "lotta" tra il mondo dei bambini più legato alla fantasia, alle favole, a quella voglia di volare, e quello degli adulti, più ancorati al presente, agli impegni da rispettare, ai tanti pensieri ed etichette imposte dalla società. Adulti che hanno anche un po' perso la voglia di sognare, e di volare sulle ali della fantasia, e che rinnegano e vogliono allontanare a tutti i costi quel Peter Pan che tormenta e accende l'immaginazione dei più piccoli.

In particolare entriamo in una casa, quella dei Darling, dove Wendy, John e Michael sono in procinto di andare a dormire. Ma prima la dolce sorella maggiore racconta loro - ancora una volta - la storia di Peter Pan e Capitano Uncino, accendendo la fantasia dei fratelli. Ad accudirli Nana, una cagnolona - elemento molto buffo che ci ha fatto ridere più volte -. La loro madre arriva a placare un po' il loro entusiasmo, spingendoli a smetterla di pensare a Peter Pan, perché il loro padre non lo sopporta. Ed è proprio lui che, non trovando più la scarpa, entra nella stanza e dopo alcune discussioni fa intendere a Wendy che quella è l'ultima sera che resterà nella camera dei bambini. Per lei è ora di crescere, di diventare grande.

Chiusa Nana all'aperto, e usciti di casa, però... nella stanza arriva proprio quel bambino tanto temuto e particolare: Peter Pan, con la tenera Trilly, che va alla ricerca della sua ombra. È qui che prima Wendy e poi i suoi fratellini riescono finalmente a conoscerlo e vengono convinti a seguirlo nell'Isola che non c'è!

Seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino!

 

dav

 

Con dei pensieri felici e un pizzico di polvere di fata, eccoli volare lontano da casa, sempre più lontano, per raggiungere infine quel mondo "fatato", dove i bambini restano sempre bambini, dove non si cresce, dove non ci sono obblighi e responsabilità, non c'è scuola né lavoro, si può semplicemente giocare e divertirsi! Peter Pan decide di portare una Mamma a quei bambini, che racconti loro fantastiche favole su di lui e il temuto Capitano Uncino.

Be', il resto della storia la si conosce, e non mi perdo oltre.
Tra pirati grotteschi e più buffi che spaventosi, indiani capitanati dalla bella Giglio Tigrato, e i Bambini Sperduti si andrà avanti e soprattutto Wendy farà un suo percorso di crescita. Dalla fuga, a una nuova consapevolezza.
Arriverà bambina, ma poi diventerà adulta. Perché il tempo va avanti, e sebbene le favole siano meravigliose, si deve poi fare i conti anche con la realtà.

 

Sono o non sono il Capitan Uncino, ah?
E allora quando vi chiamo
Lasciate tutto e correte

 

 

Questo musical mi è piaciuto tantissimo. Come detto, conoscevo solo l'artista che interpreta Capitan Uncino e sono rimasta di nuovo estasiata da lui! Un perfetto Emiliano Geppetti che ha portato sul palco un personaggio colto ed elegante, con un carattere di ferro e un pensiero costante: uccidere Peter Pan! Carattere che però viene meno quando ode il tic tac di un orologio e pronuncia la parola... Coccodrillo!
Al suo fianco un divertente, ubriacone e devotissimo Spugna (Jacopo Pelliccia). Goffo e buffo, riuscirà a strappare non poche risate.
Cattivi? Più divertenti che perfidi, direi. E "adorabili" così!

A mio modesto parere, però, sono rimasta affascinata davvero da tutti. A partire dai protagonisti: Giorgio Camandona, un Peter Pan assolutamente riuscito, narciso e spavaldo, ingenuo ma coraggioso, tanti atteggiamenti tipici del bambino che è e resterà sempre, a una logorroica e dolce Wendy, perfetta bimba del suo tempo, che ama raccontare storie ma è consapevole del suo ruolo, portata sul palco da una bravissima Martha Rossi.

Pirati, bambini sperduti, indiani, mamma e papà, Nana... tutti, davvero tutti, sono riusciti a creare un bellissimo spettacolo che ha coinvolto non solo i bambini - è stato dolcissimo sentirli ridere e interagire - ma anche gli adulti presenti, soprattutto in un momento molto particolare: Trilly sta morendo, e cosa si deve fare per riportare una fata in vita?

"IO CREDO NELLE FATE".

Ebbene sì, urlarlo tutti insieme. Grandi e Piccini. Tutto il pubblico era in piedi, tutti a gridare quelle parole per far volare di nuovo quella dolce fata, un po' gelosa, ma tanto adorabile che con la sua luce e il suo trillo può scaldare un po' il cuore, e spingerti un po' a tornare bambino, a ritrovare quella magia delle favole, che ogni tanto aiuta ad accendere i sogni e a rendere la realtà forse un po' più bella e più facile da "sopportare".

Un musical coinvolgente, davvero.
Un regalo sia per i più piccini - davvero perfetto e indicato per tutti i bimbi! - che per i più grandi che si ritrovano a canticchiare insieme agli attori quelle famose canzoni di Bennato, dal Rock di Capitan Uncino, a Sono solo Canzonette, Viva la Mamma, a Ogni favola è un gioco, L'isola che non c'è e molte altre!

Tanti poi i riferimenti - con diverse battute - anche alla nostra epoca.

Ho adorato tantissimo poi le scenografie e i costumi! Non so descriverle a parole, ma sembrava davvero di essere trasportati in quei mondi: tra le strade di Londra, nella stanza di Wendy, sulla nave di Uncino, nel villaggio degli Indiani o nel rifugio dei bambini sperduti... Non sono un'esperta, ma ne sono rimasta sinceramente e piacevolmente colpita.

 

Vi lascio una lista delle prossime tappe del tour. Vi consiglio di andare a teatro e accendere la vostra vita di un pizzico di polvere di Fata e di magia.

 

 

Non smettete mai di credere nelle fate e nella fantasia.
Non smettete di sognare, perché solo chi sogna può imparare a volare.

 

 

 

 

Trieste • Teatro Politeama Rossetti Dal 6 al 9 Dicembre 2018
Bari • Teatro Team Dal 15 e 16 Dicembre 2018
San Benedetto del Tronto • Pala Riviera 18 Dicembre 2018
Trento • Auditorium Santa Chiara 21 Dicembre 2018
Padova • Gran Teatro Geox 5 Gennaio 2019
Milano • Teatro Degli Arcimboldi Dal 8 al 13 Gennaio 2019
Bologna • Teatro Europaditorium Dal 19 al 20 Gennaio 2019
Mantova • Teatro Sociale Dal 1 al 2 Febbraio 2019
Napoli • Teatro Augusteo Dal 8 al 13 Febbraio
Catania • Teatro Metropolitan Dal 22 al 24 Febbraio
Brescia • Gran Teatro Morato dal 2 al 3 Marzo
Bergamo • Teatro Creberg 8 Marzo
Montecatini • Teatro Verdi 10 Marzo
Genova • Politeama Genovese 19-20 Marzo
Firenze • Teatro Verdi 6 - 7 Aprile
Roma • Teatro Sistina dal 9 al 14 Aprile
Reggio Calabria • Teatro Cilea 24 Aprile
Cosenza • Teatro Rendano 27 Aprile

 

 

Biglietti

 

 

 

 

Ogni favola è un gioco
se ti fermi a giocare
dopo un po’ lasciala andare
non la puoi ritrovare
in nessuna città
perché è vera soltanto a metà!

Commenti
Ancora nessun commento.

TAGS